Sui sogni

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Tratto da: invito a una decapitazione di Vladimir Nabokov

da molto tempo mi sono abituato al pensiero che quelli che noi chiamiamo sogni sono una semirealtà, una promessa di realtà, una sua fuggevole visione, un suo sentore; contengono cioè, diluita al massimo grado, più realtà autentica di quanta non se ne trovi nella nostra celebrata vita da svegli che, a sua volta, è un dormiveglia, una nociva sonnolenza nella quale penetrano, sotto grotteschi travestimenti, suoni e visioni del mondo reale che scorre oltre la periferia della mente; come quando, nel sonno, ascoltiamo un terrificante, insidioso racconto perché un ramo sta frusciando contro un vetro, o ci vediamo sprofondare nella neve perché la coperta scivola dal letto.
Ma quanto temo il risveglio!…

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