Posts Tagged ‘ricchezza’

CAMBIANDO NON SI CAMBIA?!

9 giugno 2010

In ciò che di seguito ho riportato non ho potuto fare a meno di notare le affinità con il nostro attuale periodo storico, politico, sociale anche se il testo è di quattrocento anni fa. Perciò con piacere lo pubblico.

Tratto da: La mente del samurai
A cura di T. Cleary

Al giorno d’oggi, in anni di abbondanza quando c’è cibo a sufficienza, i cavalieri se la passano male, mentre negli anni difficili, quando il cibo scarseggia, sono i cittadini comuni a patire la fame. Visto che le classi alte e basse soffrono a turno, c’è una tendenza al disordine sociale. Perché succede così?

I motivi sono tanti, ma ne possiamo distinguere tre fondamentali. Il primi è che quando le città grandi e piccole sono vantaggiosamente situate accanto a i fiumi e alle vie d’acqua, lo sperpero cresce di giorno in giorno e non può essere represso. I mercanti prosperano mentre i cavalieri si impoveriscono.
Il secondo motivo è la graduale scomparsa della consuetudine di scambiare cereali con altri beni, e quando la moneta diventa l’unico mezzo di scambio, i prezzi delle merci tendono a salire. Ovunque l’oro e l’argento passano nelle mani dei mercanti, mentre il grande e il piccolo patiscono entrambi la scarsità.
Il terzo è la proliferazione di interessi e oggetti che non sono veramente necessari. I cavalieri scambiano il riso che ricevono come salario con oggetti che desiderano. Se il prezzo del riso è basso e il costo dei beni è alto, non si possono soddisfare tutti i bisogni. Se in più i guerrieri hanno tanti interessi e comprano tanti oggetti, finiscono per diventare ancora più poveri. Quando i cavalieri sono in ristrettezze economiche, estorcono più denaro ai cittadini comuni, i quali di conseguenza patiscono la penuria negli anni di abbondanza e muoiono di fame e di freddo negli anni di carestia. Quando i cavalieri e i cittadini comuni sono sul lastrico, gli artigiani e i venditori ambulanti non possono vendere loro niente in cambio dei cereali. Solo i grandi mercanti continuano ad arricchirsi.
Per questo motivo il potere economico è nelle mani dei cittadini comuni. I sovrani delle nazioni, i padroni del mondo, non dovrebbero mai concedere nobiltà e ricchezza ad altri, neanche temporaneamente. Conferendo ad altri ricchezza e nobiltà, perdono la propria autorità e lo stato cessa di esistere. Quando il mondo finisce nel caos, il suo nemico è la ricchezza del mercante; così come le strisce della tigre le procurano guai con i cacciatori, la ricchezza del mercante lo fa cadere nelle mani dei briganti, e può anche costargli la vita.
Perfino le piante e gli alberi, che non provano sentimenti, perdono le foglie e avvizziscono quando è la loro ora. La fioritura e il declino di tutte le cose sono una condizione naturale; come potrebbero dunque durare in eterno coloro che pensano esclusivamente al proprio profitto a detrimento degli altri?
(scritto da: Kumazawa Banzan, 1619-1691)